Slide DEI PROMESSI SPOSI I PASSAPORTI UNIONE DEI TERRITORI
DI QUEL RAMO DEL LAGO DI COMO
LECCO TORRE VISCONTEA PIAZZA XX SETTEMBRE

IL PROGETTO

Dodici passaporti: dodici anime, dodici volti, dodici video e voci di persone (o personaggi) che raccontano il romanzo, che squarciano la finzione romanzesca e il linguaggio letterario.

I personaggi

Un progetto rivolto a tutti, nel quale niente è calato dall’alto, ma che anzi sembra salire dalla terra e prendere forma dalle pietre di quei viottoli che ancora conservano lo spirito dei luoghi narrati dal Manzoni.

Una lettura diversa del capolavoro del Manzoni, che comincia attraverso le “vere’ generalità dei suoi protagonisti da Lucia a Don Rodrigo, da Padre Cristoforo all’Innominato. I personaggi sono catturati, fissati, in una scheda anagrafica con le loro caratteristiche somatiche, le loro generalità. Universali.

Ed ecco che attraverso la foto del passaporto ci fissano, ci parlano di loro stessi, delle loro vite, dei loro pensieri più nascosti regalandoci una lettura coinvolgente e completamente inedita del romanzo.

I personaggi

Un progetto “per chi dei Promessi Sposi ha soltanto sentito parlare” ma vuole viverne la quinta essenza. Al tempo stesso, un progetto per chi i Promessi Sposi li legge una volta all’anno e finalmente ha l’opportunità di incontrare i personaggi in carne e ossa, quotidiani, vivi, con le loro passioni e i loro pensieri inconfessabili rimasti nella penna di Alessandro Manzoni e mai finiti sulla carta.

Un progetto che lancia letteralmente dalla finestra, e se preferite nell’Adda per restare in tema, tutto ciò a cui eravamo abituati: carta ingiallita, vecchie incisioni, stampe, illustrazioni, polvere e ferri vecchi. Consapevolmente.

I volti e le anime si materializzano in tutta la loro potenza grazie alla fotografia contemporanea e allo storytelling video. Ritratti in primo piano come forma visiva attuale. Sincera. Sintetica. Senza filtri.

I passaporti sono riprodotti in una forma grafica originale e fedele a un documento di identità, perfino nella consistenza delle copertine, comunicano l’autorevolezza e la sensazione rassicurante di un documento vero, che rende palpabile l’identità perché la cristallizza. Allo stesso modo questi passaporti strappano questi personaggi al limbo sfocato nel quale sono imprigionati, ed eccoli qui tra noi, del tutto simili a noi. Uguali a noi.

I personaggi

LA GENESI

Già, quei i volti specchio dell’anima. I personaggi di Don Lisander non se ne sono mai andati, sono ancora qui, tra noi. Il loro spirito è rimasto nel caldo grembo di queste terre, acquattato nelle correnti del lago e nelle fresche acque dei torrenti, imprigionato nelle possenti cime rocciose del San Martino e del Resegone, mescolato ai venti che gonfiano le vele dei naviganti sul lago: evocato, come vapore si è liberato e condensato in nuove vite. Lucia, Renzo, don Rodrigo, l’Innominato, hanno cambiato vita, professione, abiti. Chi è nato in una famiglia di medici ma dedica la sua vita al design, chi fa il corniciaio, chi fa l’architetto di successo, chi è un giramondo su un vecchio furgone tedesco e adora i Kiss, chi studia all’università. Ma dietro questo velo corporeo, riluce nei loro occhi quello spirito unico e sempre uguale a se stesso che il loro creatore ha plasmato. Signori, l’anima esiste, eccome. E ci parla attraverso i volti e gli occhi.

L’ALESSANDRO CONTEMPORANEO

Dicono che Alessandro Manzoni fosse un gran camminatore. Da Villa Manzoni, la casa paterna, percorreva a piedi le strette vie che attraversavano prati, colli, e che collegavano i borghi sul lago, come Pescarenico, ai borghi adagiati sui colli ai piedi del Resegone. Aveva un capanno di caccia alla foce del fiume Bione: voltandosi, la natura rocciosa delle montagne e dei prati in quota lo avvolgeva, ed erano i sui MONTI SORGENTI DALL’ACQUE. Nell’addio di Lucia risuona l’addio di Manzoni ai luoghi della sua giovinezza. Tutto ciò che i suoi sensi hanno percepito, i suoni della Natura del lago, gli odori e i profumi dei campi, la laboriosità di quel borgo industrioso che cresceva tra setifici e opifici siderurgici, la consistenza della terra dura che ha calpestato e i mille colori di quel mondo che non c’è più: tutto questo lo ha portato via con sé nella sua vita, e lo ha fuso nel suo romanzo. E soprattutto, ha portato con sé i volti delle persone che ha conosciuto.

L’EVENTO IN E OUT

Il Comune di Lecco riserva alla mostra-evento “I Passaporti dei Promessi Sposi” la sede storica per eccellenza dedicata alle esposizioni, la trecentesca Torre Viscontea in occasione dell’Ottobre Manzoniano; si tratta di un’installazione di arte contemporanea, o romanzo visuale, con totem, oggetti simbolici, grandi pannellature autoportanti, gigantografie fotografiche che inchiodano il visi¬tatore davanti a sguardi vibranti e carichi di umanità.

Il passaporto ci rende cittadini di questo mondo: è una sorta di biglietto verso la libertà di esplorarlo e questo pro¬getto nasce proprio nel momento in cui tutto il mondo contemporaneo ha rinunciato alla globalità dei viaggi.

Un progetto “scatenato” nel senso letterale, che rifiuta con elegante irriverenza qualunque tributo alla tradizione; una sorgente d’acqua fresca e al tempo stesso una fonte inesauribile di provocazioni e riflessioni sul mondo contemporaneo. Come è giusto che sia, considerato che la matrice è il romanzo immortale di Alessandro Manzoni.

Idea e progetto:
Paolo Vallara

Allestimento museale e nomade:
Guido Camandona

Video:
Federico Videtta

Fotografia:
Alessio Arrigoni

Testi e editing:
Bellavite Editore
Francesca Losi

Web design:
LABE

Grazie al prezioso contributo di:
Dodici lecchesi DOC

Richiesta informazioni:
id@ipromessisposi.com

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